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La
comunità di ricerca |
La
ricerca e la costruzione di una comunità
di indagine si determina intorno ad
uno o più stimula che possono
essere la lettura di un testo o la visione
di un opera d'arte.
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• Il
dialogo socratico
• Il caffè filosofico
• La Philosophy for Children
• Il Cine Philò
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Il
«gruppo di lavoro filosofico» - come
si potrebbe tradurre l'esperienza della
community of enquiry - si incontra
in quel testo e/o in quell'opera e,
orientato dal facilitatore, si lascia
da essi interrogare.
Il primo transitorio risultato è la elaborazione di alcune domande ovvero la
costruzione di un piano di discussione entro cui pensare insieme agli altri.
La metodica della comunità di ricerca
- una pratica che si è venuta
consolidando nella cultura anglo-americana
a partire dal concetto deweyano di inquiry
e che ha poi trovato la sua più interessante
oggettivazione nei cosidetti «curricula»
della Philosophy for Children
elaborata da Matthew Lipman a partire
dagli anni Sessanta negli Stati Uniti
- è scandita da alcune fasi.
La prima consiste in una lettura collegiale svolta in circolo e ad alta voce: ciascuno
legge una frase del testo fino al punto.
La seconda fase consiste nella raccolta delle suggestioni dal testo nella forma di
domande.
Il facilitatore ha il compito di registrare la «agenda» ovvero una sorta di memoria
vivente del dialogo che si sviluppa tra gli interlocutori.
E' qui che il gruppo diviene autentico protagonista e si co-costruisce il piano di
discussione attraverso l'individuazione di parole chiave e reti concettuali.
Lo scopo di questo modo di «filosofare»
è quello di educare ad una comunicazione
democratica, l'abitudine a
fare spazio all'altro nell'esiguo limite
di quarantacinque minuti. |
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